martedì 30 ottobre 2012

no, non ci sono

Da piccolina avevo una cotta portentosa per un ragazzino  di cognome frighetto, era bello paffutello e mi faceva un sacco di dispetti. Dovetti attendere a lungo le sue attenzioni, fino a quasi vent'anni, quando preso da Lucio Battisti tentò di baciarmi, scappai, lui si scusò ed io ero un'altra volta in preda alla mia cotta, tutto finì lì, ora lui è in Perù con moglie e tre meravigliose bimbe ed io sono fra i suoi amici veneti in Facebbok, perchè "a vent'anni si è stupidi davvero" cantava Guccini.

Ricordo una giornata che mi fa pensare alla ripetitività della storia, la mia storia personale.
Anche quel giorno lo rincorsi per monti e valli, sbucciandomi le ginocchia per arrampicarmi da qualche parte e vederlo dall'alto.
Si nascose in un fienile
così iniziai a gridare:- Mario..Mario..dove sei
Mario..Mario dove sei..
così a lungo
Ad un certo punto feci:Mario..Mario ma ci sei?..
Così ebbi la conferma che non c'era
urlò:
E no che non ci sono!!!!
Me ne andai consapevole che non c'era.

Ecco il ripetersi della storia

GLI ADULTI STANNO IN SILENZIO E NON TI DICONO NEANCHE- E NO CHE NON CI SONO-
così almeno si saprebbe che non ci sono!

9 commenti:

  1. Hai risvegliato antiche memorie e, suscitato impreviste riflessioni in questo uggioso pomeriggio autunnale.

    Un abbraccio, Edo

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    1. Mi capita spesso di pensare al libro"Solo" di Ambrogio Fogar, egli racconta come i ricordi fossero diventati nutrimento per la sua anima rendendogli accettabile persino l'immobilità forza, lui che amava la l'immensità e la maestosità.

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  2. Sei sempre meravigliosa. E' un piacere ritrovarti ma penso che devo decidermi a scrivere di più sul blog dove mi traggiungete tutti. Sono nuovamente molto impegnata con il mio "lABORATORIO DI SCRITTURA" che continua a darni soddisfazioni stupende. Alessandra, sai quanto mi fa piacere ogni tuo scritto, quando puoi raggiungimi. Con immutata stima, un abbraccio Maria

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    1. Cara, carissima Maria, la nostra è un'amicizia quasi di vecchia data vero?
      A volte anche se non ci scriviamo, ci pensiamo e sappiamo di essere vicine.
      Auguri per ogni tua iniziativa con un bacione.

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  3. A vent'anni e anche prima si prendono delle cotte
    terribili.
    Ne ho preso una a sedici anni che ancora me la porto dietro
    anzi, di fianco.
    adesso vado a letto, lei è lì che mi aspetta, dorme ma so che mi aspetta.
    Buona notte.

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    1. Da giovani si vive ogni sentimento con una grande intensità, poi s'impara a gestire le emozioni, sbagliando perchè così non ci lasciamo più andare alle cose belle e vere della vita..ragioniamo noi, ragioniamo sempre.
      Eppure a 47 anni ho rivissuto quell'intensità.

      E' molto bello che ci sia lei a letto che ti aspetta,
      io vedo la mia camera, bella, ma troppo grande..

      Ciao

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  4. Dopo anni ho rincontrato il ragazzo per cui avevo una stracotta, io avevo 16 17 anni, lui 19...Mi ha guardato e mi ha detto "Quando si è giovani non si capisce niente....Ora me ne rendo conto." Bella dichiarazione ora che ho 54 anni. Gli ho risposto che è troppo tardi, la cotta vera è per mio marito.

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  5. Penelope noi cinquantenni abbiamo un fascino unico, dettato dal vissuto, dal raggiungimento di consapevolezze, da quella luce negli occhi che riesce a guardare in profondità.
    Bello quando dici che la vera cotta è per tuo marito. Conosco quella sensazione , quando ci si sente un tutt'uno con un'altra persona.

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