domenica 24 marzo 2013

Pensando a Penelope



leggendo un post scritto nel bellissimo spazio della "Poesia della psiche" mi è capitato di ritornarvi spesso con il pensiero ricordando una discussione avvenuta molti anni fa fra amiche.

Eravamo sedute del salottino di casa mia, avevamo tutte circa 20 anni, un gruppo di amiche piene di ideali e di entusiasmo.
Paolo, Il mio ragazzo, le definiva:- le tue odiose amiche comuniste e femministe.
Quel giorno discutevamo sulla legge dell'aborto, il divorzio, il femminismo e tanti altri argomenti  tipici  negli anni ottanta.

Parlammo di Penelope, ricordo che espressi i miei pensieri quasi poeticamente, parlai della grande dolcezza con cui Penelope lavava i piedi al mendicante sapendo essere il suo Ulisse, al letto costruito sulle radici di un albero come simbolo di amore immutabile e radicato nel tempo, il valore dell'attesa.
Le mi amiche allora mi dissero circa queste parole:- tu sarai sempre una donna sottomessa, non sarai in grado di far valere le tue ragioni, troppo forte è il tuo accettare certe forme di maschilismo.
Il mio pensiero partiva sostanzialmente dal presupposto che esistessero delle diversità fra l'essere uomo o donna, diversità sulle quali può poggiarvisi un certo equilibrio nei rapporti.
Lei umilmente gli lava i piedi, lui le offrirà un amore ed una protezione forte e duratura, forza e dolcezza, in fondo è lui a divenire quasi sottomesso a lei, perchè lei nella sua umiltà racchiude grandezza, lui potenza.

In seguito ognuno di noi proseguì per la sua strada di vita accompagnata dai propri ideali.
Io sembravo la più sottomessa, capii in seguito quanto in realtà fossi stata sempre molto libera.
Ci trovammo una sera per un pizza e ci raccontammo delle nostre vite.
Ci recammo a casa di J. per un caffè, suo marito lavava i piatti e lei lo ostentava con orgoglio, J era la femminista del gruppo, femminista riuscita, era riuscita a sottomettere il maschietto.
R. dopo il matrimonio iniziò una serie di tradimenti senza fine, era irrequieta, non riusciva a sentirsi bene e inseguiva una sua libertà. F. era la più felice, decise per una convivenza, viaggiava molto, andava a teatro, cinema, concerti, si divertivano e per scelta non avevano figli.

Queste amiche del passato ora mi pongono domande del tipo:- come fai a vivere senza un uomo?
-ma come?-rispondo-voi li disprezzavate gli uomini!
Così giorni fa è nata una discussione da donne cinquantenni, ribaltata rispetto a quanto eravamo giovani piene di entusiasmo.

Mi sento bene con me stessa, con i miei amori, i miei interessi, le mie passioni, e l'uomo?
Deve essere così speciale da farmi sentire quasi Penelope , ma penso che il mio Ulisse sia già passato nella mia vita.

Stanotte l'ho sognato
guardavo dei monti altissimi e sentivo il suo esistere fra le alte vette  vicino al cielo , guardava il mondo dall'alto e toccava il Paradiso.





8 commenti:

  1. Che bello quello che hai scritto.
    Io sono molto indipendente come donna, non più economicamente perchè non lavoro da tanto, ma non mi sento sottomessa a mio marito per questo; trovo che l'uomo e la donna siano completamente diversi, non solo fisicamente e trovo estremo parlare di femminismo come fanno le tue amiche. Il vero femminismo è essere al fianco dell'uomo per costruire vita, lavoro, affetto, sesso, amore, amicizia.
    Femminismo non è abrogazione del maschio, anzi.
    A me gli uomini piacciono, anche perchè ne riconosco capacità che noi donne non abbiamo (come loro, ripeto, non ne hanno di nostre).
    Penelope è una vera donna, che ha lavato i piedi al suo uomo, ma ha tenuto testa ai proci.
    Buona serata dolce e intelligente amica.

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    1. Infatti la linea in grado di creare un equilibrio nel rapporto fra uomini e donne è molto fragile. Il mio stesso post potrebbe portare a dei fraintendimenti di ragionamento.
      Esempio, se LUI lava i piatti, non sarebbe sbagliato, sbagliato è che lei lo isoli da amiche ospiti relegandolo in un angolino a lavoro finito, l'essere troppo femminista. la collaborazione in una coppia è importante.
      Hai compreso esattamente ciò che volevo dire, penelope lava i piedi al suo uomo, ma tiene testa ai Porci.

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  2. ciò che hai scritto è favoloso. Intenso, passionale e dolce. Braqvissima. Ti aspetto ancora carissima.

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    1. Il tuo entusiasmo e vitalità sono sempre coinvolgenti!
      grazie

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  3. Non trovo che la tua amica che fa lavare i piatti al marito sia una femminista realizzata
    io non lavo i piatti, non l'ho mai fatto
    ma ogni settimana metto una rosa sul comodino di mia moglie
    la quale non si vanta di ciò
    il femminismo è deletrio come il maschilismo
    un buon equilibrio è indice di matura civiltà

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    1. E' così Massimo, sono gli estremi in ogni campo ad essere deleteri, la virtù sta nel mezzo , coerente e consapevole di ogni modo d'essere, caratteristiche e diversità.

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  4. Ciao Alessandra,
    bellissimo questo post , scritto col cuore.
    Non ho mai condiviso un gran che il femminismo .
    Noto che ci sono sempre più donne e ragazze giovani prive di femminilità e forse pochi uomini che infondono sicurezza e protezione.
    Un abbraccio

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  5. Ciao Ivana, forse i ruoli sono un po' come le regole, credo che partire dal presupposto che non esiste un uomo o una donna superiore ma due esseri che collaborino e vivano in base alla propria indole e attitudine,contribuisca ad una migliore comprensione e pace.
    Il rispetto è sicuramente fondamentale.
    Se mi soffermo un attimo ad osservare la tua dolcezza , penso ad un uomo che sappia proteggerti, se osservo me stessa vedo quasi un uomo da proteggere.Ciao

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