mercoledì 16 aprile 2014

Ieri avrei voluto fermarmi e disegnare le nuvole, avrei voluto avvicinarmi al rosso del cielo inseguire il movimento delle foglie e dell'erba nella loro danza.
Un forza interiore mi spinge fino quasi a soffocarmi verso la mia essenza, il compimento di me, di ciò che sono. Sento l'arte, la sento come grandi ali che mi avvolgono, la sento come il mio volo, guardo sempre verso l'alto, guardo a ciò che mi circonda e mi isolo nel mio pensiero che tutto sembra avvolgere ed accarezzare, tutto diventa musica, poetica, lirica.
Forse..forse anche il dolore potrebbe trasformarsi in sublimazione dell'essenza divina, forse nel verde dei prati egli si nasconde, forse nello sguardo alla luna, forse nel silenzio? Così come nelle preghiere?
Io non posso vivere senza colori vividi, senza proiezioni verso una bellezza dai toni brillanti, non riesco ad intravederla nel buio, forse nel buio dello spazio, nel nero che non è colore.


3 commenti:

  1. Un inno all'arte, un inno al colore...
    Tutto racchiuso nella tua anima Alessandra, i tuoi quadri sono gioia, potenza, vita.
    Anche nel dolore c'è colore, culturalmente siamo portati ad associarlo al non colore, al nero, al grigio, ma non è così...Può essere rosso violaceo un grido di dolore? Possono essere un blu intenso le lascrime del silenzio più profondo? E non può essere color dell'ambra una preghiera?
    Tu sei l'arte.

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  2. grazie Penelope per i tuoi preziosi commenti, mi fanno sentire vicino a qualcuno di molto simile a me,pertanto meno sola, grazie

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  3. questa è gran bella ancora adesso... !!!!

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