lunedì 27 ottobre 2014

Party girl


Film di Marie Amachoukeli, Claire Burger, Samuel Theis


Fin dall'inizio del film ho sentito un'antipatia con la protagonista, personaggio con cui mi sentivo agli antipodi,
festaiola, sessantenne che pensa di essere ventenne, figli sparsi per il mondo, incapace di amare,
le sue bambole, i suoi braccialetti, il suo adorare ragazzini , le sue grandissime fragilità si trasformano in forza, in voglia di sognare, sogna Parigi, le feste notturne, sogna l'amore.
Decide di sposarsi però rimane drammaticamente se stessa, stesa nell'alcova matrimoniale non si concede, perchè quello che sente non è l'amore e lo dice apertamente ad un uomo innamorato e disperato.

Si accendono le luci in sala, il mio vicino mi chiede cosa ne penso, dico che il film contiene moltissimi spunti di riflessione che ho provato tristezza durante la visione, a volte rabbia, alla fine ho apprezzato la mancanza di finzione, la forza di essere se stessi.
Lui ha commentato:- si nota sopratutto una grande incapacità d'amare che si può riferire anche alla nostra società, direi anche una grande paura d'mare..vero?
Buonasera!
Non puoi dire ciao?
Bella serata, bel film

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