mercoledì 28 ottobre 2015

Se solo l'umanità...

La donna identificata dalla polizia croata, alla frontiera con la Serbia. Un viaggio di 
20 giorni con la famiglia, tra cui il figlio e il il nipote di 19 che se la è caricata in spalla

di Redazione Online

Bibihal Uzbeki, 105 anni (foto Marjan Vucetic / AP)Bibihal Uzbeki, 105 anni (foto Marjan Vucetic / AP)
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Un controllo dei documenti anagrafici alla frontiera tra Croazia e Serbia. La donna migrante, proveniente dall’Afgnanistan, si chiama Bibihal Uzbeki, di Kunduz. Ha 105 anni. «Le mie gambe fanno male, ma sto bene» ha sussurrato in lingua farsi al poliziotto davanti a lei. La donna, avvolta da una sciarpa verde e una coperta marrone era con i familiari, un gruppo di diverse persone tra cui figlio, nipote e altri parenti. Un viaggio faticoso per chiunque, figurarsi alla sua età, tra montagne, deserti, mari. Il sogno di una vita migliore, senza guerre, bombe. Alla ricerca di pace e serenità.


Ieri sera guardando il telegiornale , alla notizia della nonna afgana, mia figlia scoppia in lacrime, mi dice: scusa mamma...

- tutto il mondo dovrebbe piangere così, se tutti versassero delle lacrime...
invece muri, fili spinati, cattiverie per non parlare di orrori, e la storia, la storia che non ha insegnato nulla , si ripete e si perpetua.








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Bibihal, migrante afghana di 105 anni: «Sogno la Svezia»

2 commenti:

  1. Quando, esattamente un mese fa, sono andato a vedere Orfeo9 e a sentire Tito Schipa che lo commentava mi è rimasto impresso un suo pensiero. Più o meno ha detto qualcosa del tipo: "Sono contento di essere nato e aver vissuto in questi anni. È stato il più lungo periodo senza guerre in Europa". Se il risultato di questo esteso periodo di pace e prosperità nel nostro continente ha portato a tutto questo allora io mi domando, in maniera paradossale e volutamente polemica, se non sia giunta l'ora di una nuova guerra in queste terre. Mi sembra che il benessere abbia portato a enormi egoismi sia nelle singole persone, sia nei governi dei vari stati europei. Nessuno sembra più pensare al bene comune, ma solamente al proprio singolo piccolo orticello (e tra i vari orticelli metto anche i singoli parroci italiani che si rifiutano di accogliere i profughi pur avendo a disposizione le risorse per farlo).

    Insomma, ben vengano le lacrime di tua figlia se queste sono il segnale che qualcosa sta cambiando!

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  2. Ho sentito fare le tue stesse considerazioni da alcuni miei clienti anziani . Persone che hanno vissuto la guerra, la carestia, l'orrore, la dittatura. Si chiedono se non servirebbe un'altra guerra per ridare coscienza al nostro continente, risvegliare il senso dell'umanità, aborrire tutte quelle scene di persone in cammino verso la speranza. Alla base di tutto risiede un potere economico che veicola pensieri ed azioni esclusivamente nell'interesse del tutto egoistico e personale. Ho sempre pensato alla mia fortuna di essere nata in un luogo regolato da una costituzione pensata e scritta da grandi menti in grado di gettare le basi per una realtà libera e democratica.Purtroppo nel corso degli anni la politica attenta "al proprio orticello" ne ha quasi cambiato i contenuti a proprio piacimento. Concludendo, più che guerre, che rifiuto assolutamente perchè sono sempre gli innocenti a subire, civilmente farei attenzione a chi ci governa e qualche provvedimento serio per non permettere qualsiasi forma di potere a persone incapaci che sono al limite se dentro la delinquenza politica.In quanto ai religiosi sentiamo ogni giorno notizie sul loro"mallafare"dalla banca alle isole dove vivono i monsignori, all'incapacità di ascolto là dove ce n'è veramente bisogno.

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