domenica 17 febbraio 2013

ricordi colorati

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Giò de Marostega arrivava con la corriera del 16,20 nel paesino dove abitavo in collina. Scendeva con il suo cavalletto, i pastelli ed i cartoncini.
Aveva il labbro leporino nascosto da due sottili baffetti che muoveva ad intermittenza quando dipingeva.
Si situava in qualche bel luogo panoramico e s'immergeva in un mondo tutto suo fatto di immagini e colore. Lo inseguivo e mi sedevo vicino a lui nel prato, non parlava, non gli riusciva bene, mi faceva solo un gesto con la mano per dirmi di stare zitta.
Finito il dipinto con i colori a pastello,tornava al paese e per un bicchiere di vino lo regalava a qualche barista, talvolta per un piatto di minestra.
Quando diventai una bella ragazzina bionda volle farmi un ritratto. Mi recai nel suo studio con un'amica, a quei tempi ero più accorta di oggi, dove mi fece un bel ritratto a carboncino, sorridendomi e facendomi un segno con il dito per zittirmi, tante cose m'incuriosivano nel suo studio.
Uno studio disordinato, con disegni ovunque, per terra, accatastati senza ordine, c'era un ordine strano nelle visioni di quel pittore che attraverso i colori riusciva a trasmettere grandi emozioni.

Nell'Istituto di Sant'Antonio, situato nel paesino, un collegio che raccoglieva ragazzini figli di famiglie povere e bambini difficili, insegnava un professore d'Arte eccellente:Luigi Caron.
Ricordo i suoi acquerelli che raffiguravano il Castello di Marostica in ogni angolazione, luce, tempo.
Mi recavo all'istituto e mi lasciava entrare in aula durante le sue lezioni pomeridiane.
Al mio esame di terza media inaspettatamente si presentò sulla soglia dell'aula , parlò con il mio professore di Arte e dopo appese il mio disegno nel corridoio manifestando un grande entusiasmo.
Luigi Caron mi propose una mostra quando diventai grande e mi perfezionai nell'uso dei colori.
Feci la mia prima mostra al Caffè Centrale della mia città. Ricordo le sue strette di mano, il suo motorino mentre percorreva le stradine di montagna per raggiungermi e dipingere a sua volta nei prati la cui vista molto panoramica era sempre fonte di grandi ispirazioni, anche delle mie .

Molti Maestri d'Arte hanno seguito il mio percorso con grande sensibilità , attraverso un rapporto umano, di confidenze e racconti, maestri che hanno creduto molto in me :Prof. Mario Pozza, poeta stupendo , scriveva poesia d'amore alla moglie. Roby Bordignon che pochi giorni fa è stato costretto a chiudere la sua galleria d'Arte. Ci siamo trovati per un caffè e mi ha detto:- Ale, io so solo dipingere, so fare solo questo.."

Con il ricavato di un mio dipinto e di altri artisti la mia città di Marostica costruirà un sentiero lungo le mura del castello, apparirà in una targa anche il mio nome, un grande onore pensando ai grandi artisti dei miei ricordi colorati.


3 commenti:

  1. "a quei tempi ero più accorta di oggi"
    Credo che oggi avrai meno bisoigno di essere accorta, sei adulta e in caso di necessità ho idea che saprai difenderti bene.
    Di quelli che ho visto, quello qui sopra mi pare il migliore.
    Complimenti per la targa e anche per la splendida Marostica dalla bellissima piazza.

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  2. Grazie Massimo,
    Il Dipinto" rose sfiorite con insetto" ha tutto un suo significato, corrisponde ad un mio momento di vita, come tutti i miei dipinti. Le rose sfiorite, banalmente sono state precedute da un dipinto di una rosa rossa fiorita dal titolo "Passione".

    Bravo Massimo, cogli sempre i particolari fra le righe.
    Infatti nel "non essere accorta" si nasconde amarezza, perchè proprio a causa di presunte sicurezze da persona adulta spesso si compiono errori di valutazione.Ciao e buona domenica

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  3. Rose sfiorite...tanto colore però, e un insetto....

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