domenica 11 maggio 2014

Don Milani



Ho imparato che il problema degli altri e uguale al mio. 
Sortirne insieme e la politica, sortirne da soli e l'avarizia.  

Da Lettera a una professoressa 



Ricordo di aver letto "Don lorenzo Milani priore di Barbiana" e "Lettera ad una Professoressa" da giovanissima, lessi anche Mao Tse Tung , Karl Marx e tanti altri saggi o biografie di personaggi per curiosità, per comprendere, per cercare di formare un mio pensiero, identità personalità.
Fu Don Lorenzo Milani a guidare il mio percorso di vita ed il mio credo in particolar modo verso l'importanza della libertà di pensiero.

Mi colpì molto la parte in cui parla del'Obiezione di Coscienza come Diritto Sacrosanto.
Del Cardinale che in discorso pubblico giudicò apertamente gli obiettori come disertori: Si deve combattere per la propria Patria, non ci si dovrebbe nascondere ma andare in guerra e donare la propria vita per amore del proprio fratello.
Don Barbiani indignato scrisse una lettera nascosta e non resa pubblica per molti anni.
Chiese all'Alto prelato da che parte stesse, Un'individuo non può rifiutare la violenza della guerra, non può rifiutarsi di uccidere? Di compiere dei crimini per la Patria? Allora è stato giusto e morale seguire in massa un pazzo come Hitler? Per amor Patrio? Perchè non si può disubbidire, dissentire, non accettare?
Non è raro infatti che la chiesa si sia schierata a favore della guerra, alcuni Papi l'hanno ritenuta necessaria. Don Milani aveva le idee chiare in proposito, bisognava educare alla pace attraverso la conoscenza, la cultura, la discussione, l'educazione e scuola, trovando pienamente d'accordo Il grande regista, poeta e scrittore Pier Paolo Pasolini.
Così lessi Pasolini e Don Milani nello stesso periodo
Poi lessi " Lettera ad una professoressa"
di grande attualità.
Ora i professori dei miei figli sono più giovani o della mia stessa età, mi accorgo dal loro pensiero di trovarmi di fronte a menti molto più aperte, chiaramente cresciute intellettualmente in un periodo storico sociale in cui si mettevano in discussione schemi ormai stantii d'insegnamento e di scuola, il post 68 , le musiche, i cinema, il tetro, la grande ricerca di cambiamento e di apertura verso l'importanza dell'istruzione per tutti e non per pochi.




E la classe degli scialli neri di lana,
dei grembiuli neri da poche lire,
dei fazzoletti che avvolgono
le facce bianche delle sorelle,
la classe degli urli antichi,
delle attese cristiane,
dei silenzi fratelli del fango
e del grigiore dei giorni del pianto,
la classe che dà supremo valore
alle sue povere mille lire,
e, su questo, fonda una vita
appena capace di illuminare
la fatalità del morire

Pier Paolo Pasolini




Fotogramma tratto da Il Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (1964)






5 commenti:

  1. Don Milani, io lo adoro. Da sempre.

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    1. Una persona bella e profonda come te non potrebbe non adorarlo vero? Ciao

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  2. belle le citazioni ma soprattutto la canzone di De Andrè, non la ricordavo ed è molto simpatica...

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    1. Grazie, conosco un pochino il tuo modo di pensare e sono convinta che certi miei pensieri sempre espressi un po' alla rinfusa tu da bravissimo scrittore li faresti comprendere molto bene. Un po' ci sono riuscita vero? Un abbraccio ad carissimo amico.

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  3. Era lui ad essere particolare, forte, controccorrente e incredibilmente umano.

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