lunedì 18 maggio 2015

Il Regno


Ho tentato ieri sera di parlare dell'ultimo libro letto, la mamma mi ha fatto notare che stavo dicendo tante sciocchezze, le amiche un viso lungo sconcertato il compagno americano di mia sorella, seppur comprenda poco l'italiano ha fatto un'osservazione:" Gesù ci ha insegnato  a capire che la vita è ingiusta?"  Ha aggiunto: sparge un mazzo di carte ed a ognuno capita a sorte carte buone o dolore." Bravo Danny.
Il Cristiano crede e basta, senza dubbio, lo dice il Vangelo in una parabola, hai chiesto ma non hai creduto abbastanza. Il Non Cristiano, ateo o agnostico o altro si pone delle domande e scrive bellissimi libri, si interroga, si cala nella sua essenza di uomo, ripercorre la storia, le nostre basi e fondamenta.
"Il Regno" del quale ho letto alcune parti ad alta voce con la testa bionda di mia figlia appoggiata sul mio cuscino.Irene inizia ad avere le sue idee in merito alla religione, non frequenta la messa e la Chiesa ed ha apprezzato molto le pagine di questo libro, un libro dettato da uno studio profondo, da grandi riflessioni e citazioni di studiosi e filosofi dai diversi filoni di pensiero.
Mi sono sentita quasi un'eretica, figlia di un papà che ha smesso le vesti da sacerdote per sposarsi, ma iniziava ogni giornata con la messa mattutina e la con i vespri. Una mamma devota che  non si è mai sognata di mettere in discussione i dettami della Chiesa.
Ma come osserva Emmaunel Carrère, il cristianesimo è stato bambino si è evoluto con il corso dei millenni, ha fatto molti errori ,forse ora dovrebbe avere la saggezza e l'età adulta in grado di adeguarsi ai tempi.
Ed io mi chiedo, forse chi è inquieto e si pone tante domande riguardo al proprio spirito, coscienza, anima, riguardo alla propria spiritualità forse non crede veramente e di più di chi dice:- Signore, Signore-?

Mi ha fatto pensare molto questo libro, mi fa riflettere continuamente, mi ha allargato un po' i confini della mente.

2 commenti:

  1. Bisogna aver letto il libro per poterlo commentare, ma ritengo che l'osservazione dell'americano vada nella direzione giusta, anche se la domanda forse è mal posta. Bisognerebbe infatti domandarsi non se la vita è ingiusta bensì se la nostra percezione della vita sia giusta. Parafrasando: " non tutti quelli che ti mettono nella m.... ti vogliono male e non tutti quelli che ti tirano fuori dalla suddetta ti vogliono bene".
    Gesù ha ribaltato il modo di vedere il mondo di allora: sono i deboli, i semplici, i poveri quelli che erediteranno il regno dei cieli. Non i forti, i ricchi, i potenti o coloro che fanno del successo la loro ragione di essere.
    Ma questi sono concetti universali che appartengono a tutte le religioni: nel Cristianesimo sono confezionati per incidere nella mentalità della società di quel tempo.
    Essere operatori di pace e fare il bene: in fondo è semplice la via della felicità, sia quella terrena che quella ultra terrena. Madre Teresa di Calcutta docet. Non chi chiede sempre ("Signore... Signore...") ma chi lavora, anche nel proprio "piccolo", nella propria famiglia, nella propria attività, rende "visibile" e "tangibile" il Regno. Eh si, perchè Gesù, contrariamente a quello che i più pensano o credono, non è venuto solo per illuderci di una ipotetica vita dopo la morte, ma per spronarci a realizzare l'utopia da vivi e per i vivi.

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  2. La vita di Gesù ci viene riportata nel corso dei tempi dalle descrizioni di evangelisti, apostoli, di chi c'era, dando un'interpretazione diversificata a seconda delle diverse personalità. Ed è così che Carrerè indaga, sulla vita di coloro che hanno raccontato una storia, da San Paolo un po' farneticante ed un po' esaltato, da Luca, il medico mite e tranquillo, poetico quasi, dalla durezza del temperamento di San Matteo e via dicendo, le personalità di chi circondava Gesù. Uomo fra gli uomini, impulsivo, umano. Ci sono poi le beatitudini, o le strane cene in cui egli criticava spesso chi lo ospitava e molte cose che sembrano discutibili. Bisogna essere proprio poveri, miti, bastonati per trovare il Regno? Poi c'è tanta poesia, Il Cantico dei Cantici, i gigli del campo, la bellezza. Personalmente Credo nel Regno, ci credo perchè sono circondata da opere d'Arte, specie nel rinascimento, ispirate sicuramente da qualcosa di Superiore, tanta bellezza nasce da qualcosa di superiore, io piango di fronte a certi Dipinti, mi commuovo, sento. Però non accetto le vendette, i pentimenti, le punizioni, le apocalissi , le piaghe, il dolore, il riscatto,il ridursi a polpette umane e quindi metto in discussione anche la mia religione, per me la fede è sublime perchè è bene.

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