domenica 2 agosto 2015

Lo stupro



Ho visto l'altra sera una rappresentazione teatrale di Franca Rame dove raccontava l'esperienza, da lei vissuta, dello stupro.
Mia figlia era alle prese con cuffiette, computer, video chiamate con amiche in vacanza, così l'ho lasciata a quel mondo giustamente spensierato delle adolescenti.
Alle fine del racconto, quando, non solo io, ma l'intera sala  piena di ascoltatrici sopratutto femminili, avevamo le lacrima agli occhi, stavo guardando il programma alla televisione, ho deciso impulsivamente di raccontare una storia ad Irene.

"Avevo vent'anni ed una notte accompagnai mio fratello alla stazione dei treni. L'auto che guidavo era una 500 ed a bordo c'era il mio inseparabile cane nero, all'apparenza di una bontà incredibile, quasi "pacciocone!.
Erano le due di notte, mio fratello mi raccomandò di chiudere le sicure dell'auto, guai se non l'avessi fatto.
All'uscito dalla  stazione mi fermai ad uno stop, un furgone bianco mi bloccò la strada, vidi scendere tre uomini. Il primo si sedette sul cofano, del secondo ricordo una mano che stringeva un pacchetto di malboro, il terzo tentava di aprire la porta dell'auto, ci sarebbe di sicuro riuscito. Io mi sentii come Franca Rame, paralizzata, non capivo cosa stesse succedendo.
All'improvviso il cane si è svegliato, sembrava una belva, le bave che scendevano dalla bocca dove i denti erano pronti ad un attacco, era veramente feroce , saltava da un finestrino all'altro con tutta la rabbia possibile.
Allora i tre hanno parlato fra di loro, li ho visti allontanarsi ed io partire di corsa. Avrei dovuto girare ed entrare a cercare la polizia nella stazione, ma volevo solo andare a casa.
Ho percorso trenta km inseguita dal furgone ed il cane che abbaiava e ringhiava, ad un certo punto sono spariti.
A casa non ho raccontato nulla, la mamma non voleva che accompagnassi mio fratello ed il papà non stava bene.
Andai a letto con il cane  salito sul letto, è giunto il mattino con il suo pianto continuo."

Ho detto a mia figlia:- stai attenta.
Non mi ha lasciato continuare, provava troppa impressione, ma io ho sentito che fosse necessario raccontare.


Nessun commento:

Posta un commento