lunedì 22 febbraio 2016

ebbene si, ora mi sfogo....

Martedì scorso il mio panificio si è riempito di fumo,dopo i primi interventi d'emergenza ho chiamato i Vigili del Fuoco.
Sono arrivati in 15, tre camion e sirene spiegate,
fra acqua, rimozioni, smontaggi, il forno si è ridotto in uno stato pietoso.
All'inizio ho cercato di aprire il negozio con il prodotti di altri panifici, scegliendo la qualità. La reazione dei clienti è stata:- non c'è il vostro pane? Bè allora vado da un'altra parte- Eh si, da un'altra parte avrebbero trovato il mio pane.
Negozio freddo, odore di fumo e clientela ridotta ad un terzo.
Tutto un aspetto burocratico da sistemare, permessi, certificati di corsi e prevenzione, ingegnere dei fumi, tecnici troppo impegnati.
Così il tempo scorre, ciò che è stato fatto è lo smontaggio di tutto per capire la causa dell'incendio.
Assicurazione che si aggrappa sui vetri per trovare difetti, tipo scarsa manutenzione, strumenti vecchi. Professionisti troppo impegnati e spese che scorrono inesorabili.
Una montagna di pensieri che sembrano inghiottirmi. I miei figli disorientati, il mio dover risparmiare al massimo su tutto per andare avanti perchè non si sa quanto tempo potrebbe protrarsi questa chiusura di attività.
Ultimamente mi sentivo stanca, mi recavo al lavoro mal volentieri. Alzare pesi, svegliarmi al mattino presto, pensieri legati ad un'attività, famiglia da gestire e contabilità, voglia di dipingere.
Dicono che Dio punisca esaudendo i nostri desideri, dicono di stare attenti ad essi perchè si potrebbero realizzare. Ed ora mi sveglio al mattino con il desiderio di sentire il profumo del pane, d'impastare focacce, di creare con la pasta, associare chicchi di cereali ed inventare nuovi dolci.
Ora mi rendo conto di quanto sia importante tutto questo, di quanto tutto sia precario, come nulla possa essere così sicuro e definito. Una lezione di vita forse, un punto d'arresto per rivedere forse la propria vita.

4 commenti:

  1. Ti capisco. Sto passando anch'io un brutto momento, per altri motivi (salute e ospedalizzazione di un familiare) e per preoccupazioni tecniche e logistiche in parte associate al problema e in parte di natura diversa. Non dormo quasi per niente da alcuni giorni e ti leggo, infatti, in una pausa di insonnia. Sto dicendo a me stessa ogni momento che bisogna guardare avanti, stringere i denti, guardare a quello che c'è e non a quello che non c'è o non c'è più. La stessa cosa dico a te, e riaccendo il computer per scrivertelo, prima di scappare fuori di casa dopo un'altra notte insonne passata a percepire quello che tu scrivi alla fine del post - che tutto è precario, impermanente e incerto e che siamo sostituibili in ogni senso - e a cercare di non pensarlo davvero.

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  2. Mi dispiace anche per te Antonella e ti ringrazio molto per la comprensione ed il tuo essermi vicina. Certo, bisogna vivere giorno dopo giorno a volte con coraggio, a volte con riposo , cercando di attingere dalla nostra fonte interiore di forza. Mi sento stranita in questo momento, alcune sicurezze vacillano, ma cercherò di riprendere i fili della situazione e risolvere i problemi passo dopo passo. Riguardo alla salute di un nostro caro ci si sente più impotenti ed allora ci si arma di speranze e coraggio da trasmettere al nostro caro. Non posso che augurarti che possa rimettersi al più presto possibile e che anche tu possa sentirti più sollevata. Ti saluto caramente

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  3. Quanto mi dispiace Alessandra!
    Si dice che da un problema può nascere di meglio, ma quanto è duro però.

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    1. Grazie Penelope, giovedì ho riaperto l'attività, per fortuna al momento sembra che il lavoro sia tornato quasi alla normalità, spero bene.Si cerca di pensare positivamente e di affrontare un problema guardandolo da un'angolazione costruttiva, però lo scossone certo non manca, nel mio caso si traduce in tanta sonnolenza. Grazie Ciao

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