mercoledì 20 aprile 2016

La donna di Gilles



Questa notte non ho dormito, praticamente ho sempre letto, iniziato e finito il romanzo di Madeleine Bourdouxe, amica di Simone de Beauvoir, entrambi filosofe, inoltre compagna di Simenon. Si avvertono infatti delle similitudini di pensiero e anche un po' di stile.
Il romanzo tocca molti aspetti della donna e del suo modo differente d'amare. per esempio la sessualità, vissuta quasi egoisticamente nel maschio, come un possedere, lo dimostra la domanda alla fine dell'atto che egli tende a formulare: ti è piaciuto?- mentre per la donna diventa dono, associa l'atto ad una disposizione psicologica d'amore. Esprime inoltre diverse tipologie del femminile, la donna dipendente, la donna , forse libera, forse ignara del suo vuoto nella mancanza di morale, la donna troppo sola nel suo silenzio. Il silenzio, descritto magistralmente come le dimensioni del dolore.
Le descrizioni dell'ambiente in cui si volge la storia, sono poche, ma intense, una cucina e praticamente un tavolo, un giardino, una radura e molte considerazioni filosofiche sul senso della vita.

Questa mattina mi rendo conto di essere stata molte donne nel mio mezzo secolo di vita vissuta, chiedendo a me stessa se è essa è stata fino a questo momento un incedere meccanicamente al suo flusso, oppure se emozioni ed intensità abbiano riempito un bagaglio, non vuoto, non pesante, ma un contenuto di consapevolezze, di significati, di sempre nuove scoperte nate da esperienze e pensieri atti alla riflessione, alla poesia, all'osservazione.

Ed allora penso al dolore, quel dolore che tende a coprire come un manto di nebbia ogni bellezza,tento di rimuoverlo e comprendo che esso è insito nelle vite umane, ma che esiste sempre in esse una forza maggiore, fatta di rinascite, risvegli, ricordi importanti...di quella volta che si è amato..di quella volta che si è ricevuto un mazzo di fiori, oppure quando qualcuno ti ha stretto la mano...di quella volta che...

Ed allora osservo il presente, è giusto
per finire cerco di non  abbandonare i sogni  volgendo uno sguardo positivo e propositivo al futuro
cado e cado, ma poi mi rialzo
domani è un altro giorno

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